Craig Gibstone è stato, molti anni fa, il mio mentore nella Fondazione Findhorn. Ricordo i suoi biscotti al miele, il gallo e le galline che mi spiavano dalla finestra, gli ortaggi del suo grande e selvaggio giardino, una delle prime bioculture, la sua casa enorme e fuori da ogni schema conosciuto, le ceramiche nel laboratorio immerso nel bosco, le brevi indicazioni spirituali e non, accompagnate da un sorriso e da una piccola, fondamentale frase :” When you are ready”, i concerti di didgeridoo, il rispetto profondo e l’amore per ogni creatura che avesse vita, anche se cadeva a pezzi come me. Certe volte mi esasperavano i suoi silenzi, la brutale onestà. Provocava i demoni che cercavo di tenere nascosti dando la colpa agli altri. Mi è sempre sembrato anziano, ma era stato un uomo bellissimo con una incredibile storia. Da giovane gli avevano diagnosticato un cancro molto aggressivo, ma lui aveva rifiutato ogni cura ed era andato a vivere nella Findhorn degli esordi, a casa di Eileen e Peter Caddy. La malattia entrò in remissione, riapparve due o tre volte negli anni, sempre nella sua più completa indifferenza. Con questo non voglio dire che a Findhorn si guarisce da malattie gravi, ma che cambiare la vita e illuminarsi interiomente può guarirne le cause. Craig è amore puro, incondizionato, dolcezza, delicatezza, rispetto, un punto di luce abbagliante. Qualità che ho spesso ricercato invano altrove.
Auguri con tutto il mio cuore, Maestro!