Il potere dell’eterno presente

7 Novembre 2016

Ho rivisto Richi and The Flash, un film con Meryl Streep e  Rick Springfield, che forse pochi ricordano, perchè in Italia suscitò stranamente un flebile interesse, nonostante una fascinosa colonna ...

Ho rivisto Richi and The Flash, un film con Meryl Streep e  Rick Springfield, che forse pochi ricordano, perchè in Italia suscitò stranamente un flebile interesse, nonostante una fascinosa colonna sonora e interpreti mitici (soprattutto Springfield). La storia è banale in sè: Linda, una rockstar di scarso successo ma di grande determinazione, ha lasciato marito e figli per seguire la sua passione, la musica. Linda, pur amando la sua famiglia, è comunque un’entità separata che vive così come è nata, seguendo se stessa. Linda è quello che è, criticata, condannata, costretta a vivere con scarsissimi mezzi solo perchè non si allinea al buonsenso comune. Anche noi spettatori la vorremmo diversa, con un’altra pettinatura, più adeguata, almeno nel giorno del matrimonio della figlia. Ma adeguata a che? A quello che gli altri si aspettano? Anche questa è una domanda banale, ma ciò che rispondiamo è alla base della nostra felicità o infelicità. Linda è nel presente, nel suo presente, nella sua essenza. Non giudica anche se viene continuamente giudicata, è una persona piena d’amore, sincera, estroversa, e dunque impegnativa per gli altri.
In fondo tutti preferiscono che siano rispettate le categorie legittime di ciò che è correct o incorrect , come in un esercizio della Berlitz. Scrive Eckhart Tolle: “The song (I can’t get no) Satisfation is the song of the ego. The ego always wants something from other people or situations. There is a hidden agenda, always a sense of “not enough yet”, of insufficiency and lack that needs to be filled.”
Tutte queste false mancanze che determinano il nostro successo o insuccesso sono il frutto del canto sordo e disarmonico dell’ego. Il rimedio? Restare ben ancorati al presente, a tutto ciò che abbiamo, un eterno semplice presente. Sperat infestis, metuit in secundis, scriveva Orazio, rimani in equilibrio nella buona e nella cattiva sorte, sapendo che il passato è alle spalle e il futuro non ci appartiene. Praticare la presenza, the power of the now,  in tutti i campi della nostra esistenza, significa realizzare se stessi.