Allora, fate attenzione. Finalmente il sindaco di Roma ha dato il permesso di accendere i termosifoni. Nel mio condominio di ricchi tirchi si è comunque deciso che il calore potrà fare una blanda apparizione alle 6, si affievolirà al momento della doccia per poi scomparire definitivamente. Di giorno non ci siamo, ok, ma la sera, nel buio luminoso di novembre, la mia casa è suddivisa in Artide e Antartide. Non importa, dicono, tanto la sera più o meno tutti ci mettiamo a suonare e, si sa, il calore toglie l’accordatura a pianoforti, chitarre, organi, violini e violoncelli. Bene, accetto democraticamente le decisioni del senato anche se leggermente dementi. Ed ora veniamo all’idea molto carina di Nik.
La scorsa estate abbiamo fatto una lunga e affascinante intervista a un celebre scrittore, ovviamente non italiano, che io amo moltissimo e di cui spesso vi ho parlato .
Ebbene, se ne indovinate il nome, (ho già lasciato ben quattro indizi, leggete e guardate bene dall’inizio) potrete conoscerlo e conversare con lui a dicembre a Roma. Occasione unica per le prime quattro persone che daranno in segreteria la risposta esatta. Fateci sapere…