Il buio, la luce…
4 Dicembre 2024
e “the wonder child”
Il periodo dell’anno che preferisco è questo, l’attesa del Natale. La Chiesa, con il suo assolutismo, ha sempre denominato e scandito un tempo metastorico, un eterno presente rinnovabile.
Ma nascerà davvero di nuovo un bambino sacro? Dipende.
L’embrione va cercato in tutto ciò che si nega e si reprime, nel buio profondo e innominabile della nostra parte non riconosciuta o inibita. Più sfavillante di luci artificiali è l’esterno, più dobbiamo avere il coraggio di sprofondare nell’oscurità spaventosa dell’interno. Proprio lì è nascosto il meraviglioso bambino, dietro apparenze di rabbia, sconforto, vergogna, condizionamenti, veli e veli spessi e opprimenti che occultano la sua radiosa bellezza.. Entrare nel buio vincendo la paura, accettando quello che si è (come canta Achille Lauro: senza ma, senza se, senza te), lasciare andare il passato, permettendo alla dea Creatività di rivelarsi e illuminare il parto per la salvezza del mondo.
Essere è l’unico verbo che merita il nostro impegno, quello che resta se eliminiamo avere, possedere, tenere, saccheggiare, stringere, conservare, accumulare…
Consapevolezza dell’essere, questo è il nome del bimbo che attende di nascere il 24 dicembre.
Mentre addobbate l’albero sentitevi incinti, uomini e donne. Una gravidanza di luce.